Professione Perpetua di Suor Teresa Kishi

Pubblicato giorno 12 Ottobre 2016 -

Giappone: Professione Religiosa

Sr. Teresa Kishi.  1 febbraio, 2015

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Il giorno della mia professione perpetua, con
i miei genitori , mio fratello e mia sorella

Dal giorno della mia professione perpetua sono passati sei mesi. Ora sto dedicando il mio apostolato fra i giovani della nostra scuola di Nobeoka.


Ogni tanto gli studenti mi chiedono: “Perché sei diventata suora? Non vuoi vivere liberamente come una borghese?”  Non so che rispondere esattamente a questa domanda, non perché non sappia quale risposta dare, ma perché quella risposta è una storia! Penso che ogni persona consacrata abbia una storia propria. Gesù ci chiama ognuno in modo diverso e unico, come hanno sperimentato gli Apostoli.


La nostra vocazione è una stoffa incompiuta: l’ordito è la voce di Dio che, di sua iniziativa, ci chiama a seguire Gesù; la trama è la nostra risposta, che nasce dal nostro piccolo amore.


Finché viviamo la vita terrena, non conosciamo il disegno della stoffa. Penso però che sulla mia stoffa ci sia un segno particolare per il giorno della mia professione perpetua. Prima della professione perpetua non capivo perché dovessi ancora professare pubblicamente; mi sono consacrata sei anni fa: avevo già scelto allora la mia vita. Perché ripetere i voti?

Ma dopo la professione perpetua ne ho capito il vero motivo e ho trovato la risposta a questa domanda. Il giorno della professione ho ricevuto una croce d’argento. L’Amore di Gesù mi ha chiesto di prendere la mia croce.

Umanamente non mi piace l’idea di avere una vita faticosa, ma se Gesù mi dà questa croce, non posso rifiutarla, perché questa croce ha un dolce profumo. Questo è un mistero. Ora sto imparando a percorrere la mia via crucis attraverso la vita quotidiana.


Sr Teresa Kishi