2010

Pubblicato giorno 10 Ottobre 2016 - Senza categoria

aperturadelconvegno2010

Convegno delle Delegate

Per un’autorità sempre più partecipata e corresponsabile nell’interdipendenza. 9 – 24 aprile 2010, Roma


Come introduzione ai nostri lavori, dopo aver presentato a grandi linee il programma che trovate in cartella, desidero esprimere alcune riflessioni e qualche interrogativo insieme agli obiettivi che ci proponiamo perché si possa lavorare insieme con  metodo, con  serio impegno e con reciproca apertura, umile e serena.

Alcune parole in particolare ci guideranno nella verifica – AUTORITA’, PARTECIPAZIONE, CORRESPONSABILITA’, INTERDIPENDENZA, DIALOGO, MISSIONARIETA’ – nella convinzione che una onesta e attenta analisi della situazione ( come ricordavo nella visita canonica in Italia), il riuscire a dare un nome anche agli aspetti più problematici e il concertare insieme un percorso è certamente un primo passo importante per affrontare la realtà e cominciare a superare le difficoltà.

La ecclesiologia del Vaticano II è centrata sulla teologia di comunione. La vita comunitaria è recepita come comunione di persone più che insieme di strutture. E la prospettiva di comunione rimanda alla vita trinitaria, da cui la vita cristiana prende origine e in cui si modella.

Dio è comunione, è carità in sé e nei nostri confronti: ci invita dunque a vivere la comunione con lui e tra di noie ci chiama a vivere nella carità. La Sua presenza ci unisce nella carità e nell’obbedienza per farci vivere la comunione e la nostra comune missione nello Spirito. Nell’Istituto dunque si stabilisce una reciproca interdipendenza, una profonda comunione e tale  interdipendenza può indicare incarnazione di rapporti, reciproca responsabilità, influenza mutua.

Di conseguenza, abbiamo l’esigenza di comprendere che noi, preposte alla guida della Congregazione, dobbiamo saper equilibrare animazione e governo, cioè orientare verso la realizzazione della missione, ed anche discernere, programmare, coordinare,  decidere, valutare, curare i rapporti interpersonali e l’armonia del tutto.

Un aspetto poi in particolare affronteremo poiché è evidente che l’OGGI della Congregazione ci pone in una situazione che ci obbliga a ristrutturarci dall’interno. Tale ristrutturazione non consiste solamente nel cambiare o adattare le strutture di organizzazione del Congregazione ma tocca tutto il nostro essere e ogni aspetto della nostra vita. Possiamo affermare che una profonda rivitalizzazione è  il grande scopo al quale deve tendere ogni ristrutturazione. Ci sono offerte quindi nuove opportunità per preparare l’avvenire come OMSC in un mondo senza frontiere.

Ogni impegno – e quindi anche questo – è costitutivo della nostra vita e quindi, in altre parole, solo impegnandoci e facendo delle scelte concrete ci è possibile raggiungere la piena affermazione di noi stesse a Gloria di Dio.

Potremmo addirittura decidere di centrare su questo obiettivo il cammino della Congregazione durante i prossimi anni, ben sapendo che il modo di farlo coinvolgerà in grande parte la realtà concreta che vivremo come persone, come istituzioni e come Delegazioni.

Possiamo chiederci allora:

……………….* In che modo siamo chiamate – come Superiore – a vivere la dimensione ubbidienza-autorità in modo corresponsabile, coscienti della nostra appartenenza al corpo apostolico internazionale?

……………….* A che cosa dobbiamo rinunciare ed a che cosa dobbiamo aprirci, in relazione alla nostra missione?

Bisogna prepararsi per una situazione che In molti posti è già di diaspora, di cristianesimo (e, a ragion di più, di Vita Consacra­ta) “a macchia di ghepardo”. Lo Spirito porta avanti i Suoi piani, che non necessariamente debbono coincidere con i nostri, come già aveva detto Isaia (cfr. Is 55, 8-11), e  “ha diritto” a sorprenderci. Ecco perché non c’è ragione, succeda quel che succeda, di perdere la fiducia e la speranza!

Strutture che furono positive e utili nel passato vanno ora adattate con sereno distacco alla nostra realtà attuale.

La Congregazione è presente in:

………………* zone in crescita – in cui l’età media delle religiose non è elevata, ci sono delle vocazioni OMSC e possibilità di espansione apostolica. Tali Paesi con speranza di futuro sono paesi che dobbiamo rinforzare, nella loro struttura interna e nelle conseguenti capacità.

………………* zone in diminuzione – che hanno una lunga e ricca storia, esperienza e saggezza ma anche un’età media elevata ed una penuria di vocazioni.

Contemplare nella fede queste realtà così diverse aumenta in noi la convinzione che è necessario rinforzare il senso di appartenenza ad uno stesso Corpo apostolico, quello della Congregazione, e inoltre di sviluppare la collaborazione tra noi.

L’adesione all’Istituto e alla comunità è grazia ( VFC 23), ma è anche conquista. È dono, ma è anche compito. È di Dio, ma è anche nostra. È indispensabile per noi, a cui è affidato il governo della Congregazione, abbozzare le vie per suscitare, sanare e fortificare l’appartenenza e l’adesione. Tutti gli elementi che costituiscono l’appartenenza possono raggrupparsi in torno a questi tre poli: conoscenza, stima, impegno.

La ristrutturazione è la responsabilità di tutte le religiose.

Con coraggio, ora, come responsabili del governo delle Delegazioni poniamoci nella riflessione personale  le seguenti domande alla luce della realtà del proprio contesto:

………………* Quali nuove strutture favorirebbero di più la vita della Congregazione oggi?

………………* Quali atteggiamenti sviluppare per collaborare positivamente nel processo di ristrutturazione della Congregazione?

………………* Quali nuovi “modelli geografici” aiuterebbero a fortificare i luoghi deboli dove le religiose della Congregazione sono presenti?

………………* In che modo incoraggiare la pastorale giovanile in vista anche di una rinascita vocazionale OMSC, soprattutto nei paesi in diminuzione?

Ora, prima di concludere questo incontro ogni Delegata con molta semplicità presenta la propria “Delegazione in missione” e offre il simbolo che ha portato ponendolo davanti alla Croce con una invocazione che esprima quale aspetto della Delegazione sottolinea tale  simbolo scelto.

Rev.ma Madre Maria Luisa CAPPELLETTI

(Superiora Generale delle Orsoline Missionarie del Sacro Cuore)

convegno-2010