Chi siamo

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Noi Orsoline Missionarie del Sacro Cuore abbiamo in Sant’Orsola una patrona e un modello di verginità e di apostolato missionario, perché mandate a compiere la missione di portare il Cuore di Cristo al mondo.

 L’educazione come missione

La tradizione educativa delle Orsoline comincia da lontano, quando l’Istituto, che ha come scopo proprio l’educazione,  è sorto nel 1575 a Parma.
Per questo possiamo affermare che il nostro carisma, cioè il dono che lo Spirito di Dio ha fatto al nostro Istituto fin dalle origini, ci rende educatrici dal nostro sorgere: siamo suore perché siamo chiamate ad educare.
La nostra storia, come dicevo, è per lungo tratto di tempo – in sostanza dall’origine cinquecentesca fino alla fine dell’Ottocento- tutta parmigiana:  ha inizio quando il sacerdote Giovanni Vaira, sacerdote-canonico della Steccata, accolse una bambina povera da “far crescere”. Ad essa, presto, se ne sarebbero aggiunte altre, affidate alla cura di signore della città.
Nel 1591 poi, con Maddalena Molinari nacque la Congregazione col nome di “Compagnia parmense delle Vergini di Sant’Orsola” e, attorno alla Madre Molinari,  ben presto, si radunò una comunità di donne, proprio con l’intento di educare.
La esperienza di vita evangelica della comunità, che si concretizzò subito nell’accogliere ed educare la gioventù, nella scia del rinnovamento sostenuto da san Carlo Borromeo nel Concilio di Trento, prese proprio Sant’Orsola, come protettrice della nuova forma di vita religiosa femminile, dedita all’educazione. Perché il nome “sant’ Orsola” a questa fondazione?
Tale giovane donna, sant’Orsola, può essere l’icona dell’azione educativa: essa difese le proprie scelte di fronte al volere del padre, circondandosi di altre giovani e, attirata dall’amore di Cristo, con fermezza ed entusiasmo affronta con loro anche il martirio. Possiamo parlare di fascino della libertà per Amore, di piena realizzazione umana,  del suo amore  verginale a Cristo, della sua perseveranza fino al martirio, della fermezza, l’entusiasmo e il coraggio.
Con il sostegno spirituale e la consulenza amministrativa dei Padri Gesuiti, la Compagnia di Sant’Orsola iniziò ufficialmente la sua opera di carità e di educazione, dando avvio al proprio lavoro.
Nell’800, a noi Orsoline,  che da sempre abbiamo il carisma dell’educazione dei giovani a ogni livello, Papa Leone XIII disse: “Dedicatevi completamente all’educazione. Per questo, se necessario, andate fino alle porte dell’inferno”.  E, dalla fine del secolo, con la benedizione papale e l’intraprendenza di Madre Maria Lucrezia Zileri le Suore Orsoline  cominciarono ad aprire scuole femminili in Italia – Milano, Modena, Roma, Terni per citare alcune città, e Caspoggio, Fabro, Montombraro, Cortina per sottolineare anche l’opera in alcuni paesi – e nel 1923 al mondo, con la Cina.

Per ogni Orsolina, educare è una questione d’amore: aiutare i giovani a liberare quella  “sensibilità” che permette di vedere il mondo, i fratelli, la realtà con occhi puliti.

Credo di poter affermare che è questo ciò che da sempre ci ha spinto: ha mosso per venire  a Cortina le Madri – ricordiamo Madre Felicita, Madre Felicissima, Madre Metilde – e, nel tempo Madre Imma, Madre Gabriella, Madre Valentina,  Madre Lodo, Madre Teresia ed altre consorelle, e, ancora oggi – Madre Franca e Madre Agnese –  continua ad animarci nella scelta che stiamo facendo, nel mondo, là dove noi Orsoline siamo presenti.
Siamo parte del tessuto educativo che ci ha impregnato dal 1575, insieme, come in una lunga catena in cui ci passiamo l’un l’altra il testimone … Non ci si improvvisa educatrice: è il cammino costante e il filo conduttore della nostra vita.
Sono ancora vive e stimolanti per noi le parole di una nostra consorella del 700, Madre Calino, ad una giovane religiosa che iniziava il suo apostolato: “Fate conto che il Signore Iddio vi abbia consegnato tutte queste figliole affinché le alleviate per Lui: amatele teneramente per amore di chi vi ha confidato cosa così preziosa come sono tutte queste anime: amatele dico teneramente da madre…”

La nostra missione ci fa’ entrare nel cuore delle persone, con accoglienza e capacità di perdono,  ascoltando non con le orecchie ma col cuore, partendo dal vissuto di ogni persona.
Educare è per noi vivere le relazioni di amicizia come relazione di fede: essere trasparenti e rimandare oltre, conducendo le persone a Dio senza fermarle a sé.
La nostra missione ci porta ad essere “esperte di umanità”: scorgendo l’azione “dello Spirito” nelle persone che avviciniamo, riusciamo a trasmettere forza e fiducia e a incoraggiare nella via della Verità. Così fa sempre ogni Orsolina.
Concludo affermando che “il mestiere dell’educatrice” è bello perché è bello vedere una persona “diventare sempre più persona” ed è anche una sfida – oggi come ieri e domani – perché spesso riusciamo a “vedere” solo nella attesa e nella speranza!