Apostolato in Parrocchia


sr-ninfa2016 A Corpus Domini – Intervista 16 gennaio 2016

Parma -Sr. Ninfa Montano. 

Estratto dalla pagina del giornalino del Corpus Domini, Parma

UN SORRISO CONTAGIOSO

Mi accoglie con un grande sorriso, e la nostra intervista sarà punteggiata dalle sue risate contagiose.
Suor Ninfa Montano, è da 18 anni nella grande famiglia delle Suore Orsoline Missionarie del Sacro Cuore di Gesù ed è da alcuni mesi nella nostra parrocchia, è uno sei “volti nuovi” che incontriamo al Corpus Domini.

. Suor Ninfa, raccontami qualcosa di te!
“Provengo dalle Filippine, ultima di sette figli di una famiglia molto credente. Ho quindi ricevuto un’educazione religiosa, ma la morte prematura dei miei genitori mi ha lasciato senza una guida e, molto giovane, ho perso la fede. Ho poi conosciuto le Suore Orsoline e sono stata attirata dalla loro testimonianza. Dio lavora per tante strade…” (la frase rimane in sospeso, sottolineata da un bel sorriso).

. Quando hai scoperto la vocazione religiosa?
“E’  stato un percorso lungo. Sono entrata giovani in convento, ho frequentato l’Università dei gesuiti e mi sono laureata come insegnante. Ho proseguito nella formazione religiosa e la vocazione maturava, anche con la guida di alcune persone, tra cui la suora che mi accompagnava come catechista. In seguito sono uscita nel mondo e ho fatto per un po’ di esperienza di insegnamento a scuola. Sono quindi ritornata nella Congregazione per prendere i voti ed ho cominciato il percorso che mi ha portato a diventare suora. Ho insegnato religione nelle Filippine per 6 anni e nel 2004 sono stata mandata a proseguire gli studi magistrali su religioni e cultura a Roma. Poi sono tornata nelle Filippine e dopo 7 anni sono stata chiamata di nuovo in Italia. Lo scorso anno la Superiora mi ha consigliato di fare un’esperienza parrocchiale e così sono arrivata nella comunità delle Orsoline a Parma e al Corpus Domini. Dovevano essere solo tre mesi di osservazione… Ma la Madre Generale mi ha proposto di rimanere più a lungo qui, per conoscere meglio e più attivamente la realtà della vita in parrocchia”.

. E adesso?(risata…)
“Adesso sono qui! Ho offerto la mia disponibilità e Don Mario che mi ha proposto alcuni ambiti di impegno: il gruppo di catechismo di 5° elementare con Antonella e Cristina, l’animazione della Messa delle 19:15, feriale e festiva, le visite agli ammalati con i Ministri della Comunione. Mi rendo disponibile per la preghiera e la catechesi della comunità filippina di S. Uldarico e sono presente anche a S. Michelino per aiutare le suore della casa delle Orsoline”.

. Come ti sei sentita accolta al Corpus Domini?
“Molto bene, ci vuole un po’ di tempo, la lingua è un po’ una difficoltà ma le persone sono accoglienti”.
. Dimmi una cosa che ti ha colpito di positivo di questa comunità e invece che cosa cambieresti…
“Io vengo da una realtà molto diversa dalla vostra rispetto a dove  sono cresciuta, qui pochi bambini e poche famiglie vengono a Messa. Vedo questo come una mancanza, ma capisco e mi piace vedere che le persone, anche chi non è praticante, fanno tante cose per gli altri. Quando il parroco chiede aiuto o viene organizzata una raccolta per la missione delle Orsoline, la risposta delle famiglie è sempre molto generosa, ma c’è la coscienza e il desiderio di fare il bene. Ho trovato molto attenzione verso le persone di ogni età e di fede e culture differenti. Ci sono tante iniziative per gli ammalati, gli stranieri ecc. Ci sono tanti volontari, tanti Ministri della Comunione, tanti che vanno a trovare gli ammalati”.

. In parrocchia sei mezzo alle persone…
“Sì, qui il contatto è forte. Mi serve per imparare di più, per aprire la mente. La parrocchia ha proprio lo scopo di metterti in mezzo alla gente. Nella mia preghiera ho riflettuto sulle nostre differenze: da noi, nelle Filippine, siamo poveri,  diamo con il cuore, e anche nelle difficoltà si sorride. Qui è un’altra realtà, a volte cammino per le strade e vedo che nessuno ha tempo di sorridere, preso dal lavoro, da tanti pensieri… Ma non per questo le persone sono meno buone ed accoglienti. Il cuore è grande anche se non vanno in Chiesa, basta chiedere per attivare la solidarietà, le persone ci sono, indipendenti dalla fede. Ecco, credo che ci arricchiamo davvero delle differenze!”

. Tu sei contenta di essere suora da 18 anni, vero?
“Certo, non si vede?”(e giù un’altra bella risata…)

Viviana Muller

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