60° della fondazione della delegazione del Giappone

Pubblicato giorno 10 Ottobre 2016 - Senza categoria

 FUKUOKA

Il 5 maggio 2012, con la presenza della Rev.da Madre Generale, abbiamo celebrato i 60 anni della fondazione della Delegazione del Giappone.

Alla festa, si sono riuniti diverse consorelle di altre comunità i membri della Se.Co, un rappresentante delle opere di Nobeoka,
il preside della scuola media, un’insegnante della scuola materna di Fukuoka e tanti amici.

Alle 10.30 si è celebrata la S. Messa solenne di ringraziamento da Monsignor Domenico Miyahara, il nostro cappellano, don Matsui, due diaconi e presenti pure due seminaristi.

La cappella era piena. Dopo la S. Messa, c’è stata una piccola festa e abbiamo pranzato insieme. 60 anni!! In Giappone, chi celebra il sessantesimo compleanno si mette il cappello e la giacca senza maniche color rosso; che significa ritornare all’anno in cui si è nati.

Noi siamo consapevoli che è con la grazia di Dio e la Sua benedizione, se siamo potute arrivare ai sessant’anni della fondazione, e che ciò è stato possibile anche grazie a tante persone che ci hanno aiutato in molti modi.

Il 5 febbraio 1952, le prime consorelle italiane che erano state cacciate dalla Cina, sono arrivate a Kure in Hiroshima e sono state accolte dal Monsignor Fukahori della Diocesi di Fukuoka e hanno costruito la base della missione in Minoshima.

Sono convinta che, noi che stiamo celebrando il sessantesimo di questa fondazione, dobbiamo riflettere sugli inizi e riprendere con lo stesso entusiasmo con cui le nostre consorelle di allora, senza ben conoscere la lingua e la cultura del posto, si sono impegnate per amore del Signore. In questa occasione, rispondendo ad un tema proposto: ”Riflettiamo sulla nostra vocazione” ciascuna ha scritto la propria vocazione e la propria chiamata al nostro Istituto.

Abbiamo notato come il Signore chiama personalmente ognuna in modo diverso e come ciascuna risponda con amore a questa chiamata e alla missione educativa del nostro Istituto.

Dopo 60 anni, essendo noi diventate anziane e considerando attualmente la scarsità attuale delle nuove vocazioni, si può cadere facilmente nel pessimismo, ma la parola forte della Madre Generale, nella sua lettera di rinnovazione, ci ha lanciato una nuova sfida: “affermo che passività, rinuncia, scoraggiamento sono tentazioni che possono sviare anche noi Orsoline, conducendoci ad un pericoloso immobilismo”.

In questa occasione, tutte noi ritornando al proprio punto di partenza e richiamando l’entusiasmo con cui lavoravano le prime nostre consorelle, viviamo con impegno la nostra missione nella Chiesa.

Questo è il significato e quanto ci ha suggerito la festa di oggi.

Suor Giuliana Nischikawa

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